La sconsolata débacle di un ceto sociale, di una generazione, di un modello di vita, resa con un linguaggio strumentalmente perfetto, calverianamente minimalista , a raccontare il non-luogo di Cortesforza, novella città invisibile.
Indimenticabile l’apertura tra topi e scarafaggi in un’orrida atmosfera alla Ballard; straordinario, nella sua ambiguità, il titolo, che presto disvela, senza infingimenti, il freddamente misurabile “materiale” dietro l’apparente indefinito-indefinibile “morale”.
Pag.50:
“Piove…piove…” non più su letterarie tamerici salmastre ed arse, nè su governi ladri ma direttamente sui nostri piedi.
Molto buono a mio parere
http://www.einaudi.it/libri/libro/giorgio-falco/l-ubicazione-del-bene/978880619716
One thought on “L’ubicazione del bene Giorgio Falco ed. Einaudi”
“Sto leggendo L’ubicazione del bene, sto circa a metà, quindi aspetto a dare un giudizio definitivo, ma sinceramente, per quel che mi sembra finora, mi pare che tu sia eccessivamente positiva. Non sono d’accordo sulla citazione di Ballard (gli piacerebbe!), nè capisco cosa significhi “calverianamente”minimalista. Se il riferimento è a Carver allora urlo ancora di più “gli piacerebbe!” perchè là dove Carver è pieno di tensione e graffiante, qui trovo che è solo deprimente. Comunque aspetto di finirlo per dare un giudizio definitivo, può darsi che migliori nelle prossime pagine….Sono d’accordo sul titolo, è molto bello”. da Simonetta