A Tribute to Steve Jobs
Maxxi 4 ottobre 2012
mostra-evento
Sommativa di homo faber e homo sapiens sapiens, in grado di rinverdire i fasti dei grandi artisti rinascimentali che già avevano dato vita all’eccellenza, impiegando i migliori collaboratori, lavorando fianco a fianco in bottega con loro, in infaticabile ricerca estetica e tecnica.
Anche con episodi di grande irascibilità e atteggiamenti caratteriali divenuti leggendari.
Bambini dati in adozione, poco motivati a scuola, impossibilitati a frequentare l’università per scarso budget familiare, ce ne sono tanti.
Meno frequenti i ventenni che, preso atto della situazione economica personale, lasciano l’università, se ne vanno a lavorare e si iscrivono, traendone motivazione estetica, ad un corso di calligrafia, perchè gratuito.
Ancor meno frequenti quelli che nel garage di famiglia trafficano con un paio di amici, anzi uno (Steve Wozniak) e costruiscono l’ Apple 1 .
Il santo è servito: come da biografia firmata da Walter Isaacson per Mondadori.
Poteva diventare un maestro Zen, un malinconico figlio dei fiori con Gingsberg sempre sul comodino, è invece un insuperato titano di inventiva, massimo guru high teach, prototipo dell’eccezionalismo americano, con occhio attento al talento ovunque allignasse, per esempio in Italia, da Olivetti.
“Stay hungry, stay foolish“, il mantra che ha lasciato in eredità ai giovani dell’università di Stanford.
E non solo.
Infatti, a testimonianza che, se non si strangolano in culla, anche da noi i giovani possono far accader qualcosa, in sala Salvatore Giuliano ( nessuna parentela con quello di Portella) preside del primo ITIS DIGITALE, il Majorana di Brindisi.
Con il suo staff, Giuliano lavora da anni al progetto “Book in Progress” che, per l’ innovazione del metodo, i costi abbattuti, la sconfitta delle scoliosi, sta riscuotendo grande successo tra alunni, famiglie, osservatori.
Meno tra gli editori, che stentano a prendere atto di ciò che Paul Valery aveva già stigmatizzato: il futuro non è più quello di una volta.
Tanto meno lo sarà.
Luca Damiani, brillante conduttore della maratona commemorativa, in apertura di serata aveva evocato il testo diThe Times They Are A Changin’ di Bob Dylan caro a Joan Baez e allo stesso Jobs:
“….ammettete che le acque Attorno a voi stanno crescendo Ed accettate che presto Sarete inzuppati fino all’osso.
E se il tempo per voi Rappresenta qualcosa Fareste meglio ad incominciare a nuotare“.
A buon intenditor……..
http://video.repubblica.it/dossier/morte-steve-jobs/al-maxxi-tributo-a-steve-jobs/106883/105263