
Straziato Virgilio, Bill Emmott, sia pure senza perdere il suo britannico self control, accompagna lo spettatore giù giù, nei gironi infernali nei quali è precipitata la Girlfriend in coma.
Piangono le statue, restano attonite le Piazze, si rivoltolano i Grandi Italiani,(Dante in testa), man mano che la lunga schiera di testimoni della società civile imprenditoriale artistica
indica commenta sottolinea
i nodi da sciogliere per restituire al suo ruolo di paese moderno la Nazione, squassata da decenni di malgoverno.
Lui, Bill Emmott, già nel lontano 2001, con una copertina eloquente che gli era costata una denuncia (vinta), indicava una delle cause da rimuovere
Lo ripete con questo docfilm dopo oltre 10 anni, mentre
in balia di Porcellum e porcelli,
la Nazione appare sfiancata e senza ipotesi di ripresa all’orizzonte,
con una classe di privilegiati, professionisti di disastri, attaccati,
ormai caricature di sé stessi, alla carta moschicida del potere.
La regista Annalisa Piras,
nel presentare il suo lavoro al pubblico di S.Teresa ha, durante l’interessante dibattito che è seguito alla proiezione,
con pacatezza e fermezza
ribadito il suo atto di fede nelle capacità di riscatto dell’Italia, nonchè il suo insopprimibile sconcerto rispetto ai meccanismi economici, burocratici, politici, malavitosi che bloccano la ripresa.
Il film si conclude sul Millennium Bridge,
con la scanzonata orgogliosa dichiarazione d’amore per l’Italia
di due piccole italiane, condivisa con incrollabile fiducia dal Giornalista.
Certo, era un anno fa…