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Su vincoli strettissimi e pale eoliche a go-go. Così Michela Murgia

2013/08/27 - Discussioni, Documento di: MG Colombo
Su vincoli strettissimi e pale eoliche a go-go. Così Michela Murgia

A proposito dell’intervista a Michela Murgia di Francesco Giorgioni .

La Candidata/Scrittrice comincia sottolineando la necessità di superare l’atteggiamento passatista di chi interpreta lo sviluppo economico come consunzione dei beni naturali.

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Ricorda gli indebiti profitti privati sull’utilizzo dei gas di Arborea, del Medio Campidano, dell’acqua calda nel Montiferru, delle miniere sarde. Tutti avallati dall’intera classe politica.

Cita la convenzione europea sul paesaggio del 2000, ratificata dall’Italia nel 2006, che riconosce nel paesaggio una

componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale e fondamento della loro identità”.

Osserva come l’assunto sia tanto suggestivo quanto generico, consentendo a secondo della (in)sensibilità politica di chi governa di

“...tenere immutati per anni migliaia di ettari di terreno non antropizzato oppure permettere che in sei mesi gli stazzi di Gallura possano diventare altrettante ville di lusso per gli emiri;

secondo quel principio si possono far impiantare decine di pale eoliche su decine di monti sardi e allo stesso tempo imporre vincoli strettissimi anche per cambiare un infisso“.

Riflette sul tentativo di Soru e sul suo mal accolto e peggio gestito PPR, denuncia la miopia dell’intero arco politico, rispetto alle scelte ambientali ed elenca a conferma:

” La trivellazione Saras del paradiso naturalistico di S’Ena Arrubia non è stata forse appoggiata da una mozione del PD?

L’ultima prova, casomai ne servissero di ulteriori, è il colpo di spugna sugli usi civici approvato a fine luglio in consiglio regionale con 50 voti a favore, 4 astenuti e 3 contrari, che di fatto permette ai comuni di sclassificare a loro discrezione le terre pubbliche e cederle a privati.

Sorvolo su Tentizzos e su quel che si sta cercando di fare alla costa bosana, peraltro già ampiamente cementificata, e non per marginalità, ma perchè in questi anni ho scritto contro decine di esempi come quello, dallo scempio di Santa Lucia di Siniscola alle speculazioni a Capo Malfatano”.

Polemizza con il “..falso modello di sviluppo ha prodotto in questi anni enormi costi sociali e soprattutto l’impoverimento di quel che avrebbe dovuto arricchire, lasciandoci un degrado che è sotto gli occhi di tutti:

dissesto idrogeologico, inquinamento, contesti ambientali naturali compromessi, distruzione delle aree agricole, incontrollato allargamento dei confini urbani, degrado di contesti storico artistici, patrimonio immobiliare inutilizzato o sotto utilizzato e anche, nel caso delle realtà urbane, la nascita di nuovi quartieri privi di servizi e di qualità urbanistica, con perdita di identità sociale e culturale dei centri e delle periferie“.

Espone un credo di sviluppo paesaggistico di meravigliosa filosofica suggestione

“Lo spazio, non solo il paesaggio, è un bene primario della costruzione sociale, perchè 

chi progetta spazi progetta comportamenti.

 Non si tratta quindi soltanto di chiedersi quale paesaggio vogliamo proteggere o generare, ma anche quali comportamenti sociali vogliamo contribuire a costruire”.

http://sardegnapossibile.com/chi-progetta-spazi-progetta-comportamenti/

Sarà possibile con Sardegna Possibile?

Gli Italiani, in primis i Sardi, fiduciosi stanno a guardare.

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dal blog di Francesco Giorgioni http://francescogiorgioni.blogspot.it/

 

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One thought on “Su vincoli strettissimi e pale eoliche a go-go. Così Michela Murgia

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I’ve noticed articles on this subject before, but never really paid attention to any of them. What caught my eye on this one was the use of many ideas to form one very strong conclusion!

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