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Dallas Buyers Club: McConaughey da cowboy a scienziato in odore di Oscar.

2014/01/11 - Attualità, Cinema, Discussioni di: MG Colombo
Dallas Buyers Club: McConaughey da cowboy a scienziato in odore di Oscar.
Ferocemente bravo e calamitante, McConaughey da vita al personaggio reale di Ron Woodroof, rozzo cowboy quintessenza di machismo, colpito da AIDS e dai pregiudizi dilaganti sulla omofobia che gli alienano solidarietà di amici e familiari.
Con disperata energia (ne va della vita), umanissima pretesa, persino spirito imprenditoriale, intraprende una strada tutta in salita che lo porta in Messico a sperimentare e poi ad importare illegalmente farmaci proibiti negli USA dalla Food and Drug Administration,

 

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Correvano gli 80 e, calato suo malgrado nell’horror della malattia, nel pantano dei clichè discriminanti, nell’antropologico terrore della nuova peste incurabile, Ron Woodroof  rivive sullo schermo per la magistrale regia di Jean-Marc Vallée, che sulla scia di Erin Brockovich, Milk e Schindler’s List, fa del cinema un potente mezzo di documentazione e denuncia, ricostruendo un clima di soprusi ed inefficienze.
Ci voleva un cowboy affetto da atavico machismo, urticante umorismo, disturbante turpiloquio, per prendere per le corna il colossale giro d’affari che presiedeva la distribuzione di medicinali non solo inutili ma addirittura dannosi per la patologia da trattare.

Ad un passo dall’abisso Ron Woodroof sperimenta l’inefficiente retorica del sistema sanitario, le false amicizie, i suoi stessi pregiudizi di irriducibile bastardaggine, ma non si arrende e si riscatta..

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 L’incontro fortuito, nel girone ospedaliero, con il trans Rayon, interpretato da un inedito struggente Jared Leto, rafforza la sua indomita voglia di vita, ridefinisce il concetto di rispettabilità e ribalta il  paradigma delle convenzioni sociali.
Laconico e stravagante, mai melodrammatico, persino divertente, affascinante, nonostante i quasi 22 chili persi, McConaughey si fa credibile promotore di indignazione sociale, non solo per l’intensa interpretazione, ma anche per il personale impegno civile, che lo vede dal 2008 fondatore della Just Keep Livin Foundation (www.jklivinfoundation.org), fondazione di assistenza per adolescenti con programmi mirati a sottolineare il valore della salute e dell’istruzione.

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Visto in anteprima alla sala Anica / 6 dicembre 2013
per la cortesia di Antonella Montesi (Comunicazione, promozione e ricerca cinematografiche.Progetti Cinema/Scuole)
ed Elena Mascioli (Educational Project Coordinator Farnese Cinema Lab).

Il film ha già ottenuto i seguenti importanti riconoscimenti:
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