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Pablo Echaurren fomentatore di stupore.

2014/02/05 - Arte, Attualità, Discussioni, Luoghi di: MG Colombo
Pablo Echaurren fomentatore di stupore.

Nell’attuale forsennata atmosfera che ci immerge smarriti in un’estetica da videogioco trash, nella spirale di perdita di senso della misura che ci travolge, giunge,
in francescana grazia ed elogio dello stupore, matrice di arte e filosofia,
l’articolo di Pablo Echaurren sull’Uffington Post.

Cy Twombly, gigante della pittura sepolto nella Chiesa Nuova di Roma

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“Quel che manca di questi tempi è lo stupore. Siamo sopraffatti dal clamore, sotto forma di ambizione sfrenata, di affermazione, di prevaricazione, di affettazione. È la società del riflettore. È invece venuto meno lo stupore. Lo stupore per l’evento defilato, per la manifestazione sommessa, per il dono gratuito dell’esistenza, è una cosa rara, rarissima, in via di estinzione. Per questo entrare in una chiesa può essere un ottimo sistema per ritrovare quella via del silenzio e della penombra in cui molte cose possono accadere.

Le chiese romane, le chiese italiane, è cosa nota, sono un collage. Sono come un terreno alluvionale su cui si depositano strati su strati. Strati di epoche, di stili, di culture. Ci trovi di tutto: culti pagani, romani, paleo cristiani… Barock’n’Roll. Le chiese romane sono come spugne che assorbono l’atmosfera del tempo che le circonda e lo restituiscono arricchito di mille sollecitazioni.

Le amo per questo, per la loro capacità di registrare e conservare i sommovimenti tellurici della città.
Eppure entrare in una grande e importante chiesa e trovarvi la tomba di un amico non mi era mai capitato. È un’esperienza unica e irripetibile.

In realtà più che un “mio” amico si tratta di un grande artista, di un amico di chiunque ami l’arte contemporanea, uno dei più grandi artisti in assoluto, uno che, da americano, scelse di vivere a Roma. Ma quasi nessuno sa che aveva anche deciso di esservi sepolto. E non nel cimitero acattolico di Testaccio accanto a Keats, Shelley e Gregory Corso, ma in una chiesa delle più rappresentative e suggestive (per la presenza del corpo di san Filippo Neri e di opere di Rubens, Pietro da Cortona, Cavalier d’Arpino).

Ebbene sto parlando di Cy Twombly. A cavallo tra espressionismo astratto e pop art, Cy Twombly è stato, è un gigante della pittura. Ma non sta a me dirlo, è la storia che lo certifica. Trovare dunque la tomba che ospita le ceneri di Cy a Santa Maria in Vallicella (più nota come Chiesa Nuova) è stata una sorpresa. Meglio, uno stupore.

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E vedere che la gente come segno di rispetto lascia sassolini e piccoli oggettini (come bottoni e un piccolo scarabeo egizio) sul bordo di marmo della lapide a muro ha fortificato questa sensazione di spaesamento, di raccoglimento, di commozione. Con la sua pittura dissacrante e sacrale, gestuale e delicata al tempo stesso,
Twombly sapeva spiazzare come pochi. Anche con la sua scelta finale è riuscito a creare. Uno stupore.”

http://www.huffingtonpost.it/pablo-echaurren/cy-twombly-gigante-della-pittura-sepolto-nella-chiesa-nuova-di-roma_b_4715617.html?utm_hp_ref=tw

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