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Pablo Echaurren: “Marinettiano, a chi?”

2014/04/03 - Arte, Conferenza, Discussioni di: MG Colombo
Pablo Echaurren: “Marinettiano, a chi?”

Da una contumelia, vissuta come tale dall’allora indiano et dadaista Pablo,
lanciata come tale da un gruppetto di inossidabili Lottacontinuisti, nel ’77,
è nata una voglia di approfondire che ha avuto inediti ed inauditi sviluppi sulla passione collezionistica dell’aeropoetico Artista

Il demone del collezionismo, sanzionato da uno spericolato acquisto di un primo volantino, con esborso monetario pari al doppio del suo salario giornaliero (5milalire) non si è più arrestato fino a farne uno degli interlocutori del Guggenheim Museum di New York, ove dal 21/02, impazza l’exhibition
“An Exciting Discovery”: Italian Futurism, 1909–1944: Reconstructing the Universe

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Infatti, assieme alla moglie Claudia Salaris, apprezzata storica dell’Arte, i due hanno dato vita alla Fondazione Echaurren Salaris, depositaria di una straordinaria raccolta, cui hanno dedicato tempo e intelletto (and, I suppose, some money)
Quantificabile il primo in un arco temporale più che trentennale, il secondo esplicitato con indiscutibile evidenza nell’elegante accurato progetto di
8 tomi di «Riviste futuriste», per ed.Gli Ori.
Già uscito il primo volume, che la Galleria di Arte Moderna si è immediatamente aggiudicato, è in imminente uscita il secondo

salaris claudia copertina

Meno presenzialista del newyorkese, il pubblico romano ha tuttavia avuto il privilegio di ascoltare nella Sala del Mito della Galleria di Arte Moderna, l’ampia relazione della Salaris sulla nascita, diffusione ed evoluzione della ricerca espressiva futurista,
colta nel suo carattere glocal, con la straordinaria anticipazione del villaggio globale che, di lì a poco, sarebbe diventata la Terra, grazie alla velocità.
Per non parlar di Internet

Anche chi continuasse ad aver perplessità sull’ondivago pensiero politico di Marinetti, anche chi soprassedesse all’accattivante ipotesi di svaticanamento dell’Italia, anche chi ripensasse l’ipotesi di distruggere musei e biblioteche, e persino chi
non fosse fanatico del par-lamento e non perseguisse l’igiene del mondo manu militari,  non può che guardare con grande interesse alla mappa del movimento futurista composta con surplus di competenza e passione dalla Salaris

http://www.gliori.it/scheda_libro.php?id=609

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