
Con cravatta fashion, eloquio cristallino ed avvincente, nell’affollatissima libreria Il Seme troppo piccola per accogliere l’intellighenzia di piazza Mazzini,
circondato dalla “meglio gioventù” dei suoi allievi
Fiammetta Fanizza, Paolo Saija, Gabriella Spigarelli, Simonetta Annibali,
lo storico prof. Carlo Vallauri
ha con rinnovato entusiasmo parlato de
Le repubbliche partigiane : esperienze di autogoverno democratico, Laterza
Salutare occasione per ripescare, in una domenica mattina turbata dall’eco degli appalti furfanti dell’Expo, i valori della nostra epopea nazionale;
per rinnovare la speranza di uscita dal guado/guano
nel quale sciaguratamente ci dibattiamo;
per superare, a ridosso delle elezioni, la tentazione di accantonare il progetto europeo, cui la neonata Repubblica d’Ossola proprio con un corso di
Storia dell’Europa moderna inaugurò la sua Università Popolare.
Bella occasione infine per interrogarsi sulle potenzialità di quella sinistra liberale alla Zanardelli così egregiamente messa in luce dagli studi di Vallauri
Gli Autori del volume hanno ricordato i tratti salienti della loro indagine storica e messo in evidenza l’eccezionalità dell’esperimento politico rappresentato dalle repubbliche partigiane, riferimento tanto più prezioso oggi che, sul piano della necessità, occorre farsi carico di responsabilità civili compromesse dalle continue violazioni della legalità
Gli interventi degli studiosi, nume tutelare Vallauri, moderatore
Gustavo Credazzi, hanno innescato una reazione a catena nel pubblico, che è intervenuto numeroso e appassionato ( piace sottolineare con una bella quota di giovani) a dimostrazione di quanto desiderio di partecipazione attiva e voglia di rinnovamento il testo sappia suscitare,
rispondendo alla sua funzione primaria di informare e formare.