Guida Galattica per gli autostoppisti, imprescindibile trattato (massimo di questi tempi) per chi volesse viaggiare tra le galassie, realmente come la Cristoforetti o virtualmente come i suoi follwers.
Se Dylan Bob chiede How many roads must a man walk down, Adams, con umorismo alla Twain Mark, risponde squadernando personaggi e strade indimenticabili.
Potete immaginare un presidente del Governo Galattico Imperiale, mica cotiche, gran ladro, che riesce a rubare persino l’astronave, così distogliendo l’attenzione del popolo dal governo in sé?? Inaudito direte!!!
E allora figuratevi Marvin, un robot più depresso di noi, intimidito dal robot Platone, robot Aristotele, robot Socrate.
Poi c’è Slartibartfast, premiato costruttore di fiordi (!) e anche della Terra commissionatagli da…Topi.
Meno male che non manca Trillian, “occhi assurdamente castani” ma brillante matematica e astrofisica, a suo agio nello spazio, dove i suoni della Terra continuano a rieccheggiare all’infinito, in leopardiana malinconia gli « echi di guerre tristi e dimenticate, di lunghi estati e dolci autunni».
E allora figuratevi Marvin, un robot più depresso di noi, intimidito dal robot Platone, robot Aristotele, robot Socrate.
Poi c’è Slartibartfast, premiato costruttore di fiordi (!) e anche della Terra commissionatagli da…Topi.
Meno male che non manca Trillian, “occhi assurdamente castani” ma brillante matematica e astrofisica, a suo agio nello spazio, dove i suoni della Terra continuano a rieccheggiare all’infinito, in leopardiana malinconia gli « echi di guerre tristi e dimenticate, di lunghi estati e dolci autunni».
E che dire del supercomputer Pensiero profondo, vecchio di 7milioni di anni e mezzo, progettato per rispondere alla domanda, tanto fatale quanto sconosciuta, e che, dopo secoli di attesa, risponde sibillinamente “42”.
Non a caso e con bella autoironia, la Cristoforetti, Riccardo Rossi, Avamposto42 rilanciano e si fregiano della enigmatica risposta.
Non a caso e con bella autoironia, la Cristoforetti, Riccardo Rossi, Avamposto42 rilanciano e si fregiano della enigmatica risposta.
Insomma (ri)leggiamocelo questo racconto fanta-isterico-esistenziale dove per necessità «tutti gli uomini sono poeti- assassini nelle loro anime, vergognosi di farlo trapelare ».
Sentite come comincia
“..nei dimenticati spazi non segnati nelle carte geografiche dell’estremo limite della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitare intorno a esso, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde, le cui forme di vita, discendenti dalle scimmie, sono così incredibilmente primitive che credono ancora che gli orologi da polso digitali siano un’ottima invenzione”
The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy è anche su schermo per obiettori di carta stampata.