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Eduardo a km 0

2015/02/17 - Letteratura, Teatro di: MG Colombo
Eduardo a km 0

Mentre prosegue la recita giurassica della politica e il corpaccione dei media indugia sulle canzonette sanremesi, Eduardo tiene incollati alle poltrone gli spettatori dell’Argentina.

Grazie all’illuminata innovativa gestione-Calbi impegnata a dribblare il disfattismo penitenziale cui la quotidianità ci inchioda, l’attenzione della Città
si è polarizzata attorno alla galassia Teatro e alla sua funzione civile.

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Dopo il lungo e straordinario successo di Natale in casa Cupiello di Latella, Alesi e Le voci di dentro dei Servillo, gran festa di amici scrittori interpreti alla Sala Squarzina attorno ad un Eduardo più vivo che mai, quasi burbero Zi’ Nicola, tanto consapevole della difficoltà di essere ascoltato dai propri simili da essere tentato di rinunciare alla parola.

Anche rischiando la fama di misogino.
Prontamente corretta nel corso dell’incontro da Lucio Villari, legato ad Eduardo da un’amicizia ventennale, sottolineata da una serie di gustosi aneddoti, che ne hanno confermato lo spessore umano alla Pertini, per dirla con Antonio Calbi

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Gran festa insomma attorno all’Autore/Attore grazie al libro di Italo Moscati
Eduardo De Filippo scavalcamontagne, cattivo, genio consapevole” ed. Ediesse.

Folgorato bambino dal ritmo di E lèvate ‘a cammesella, conquistato a vita dal borbottio di Eduardo e dai maccheroncini allardiati, serviti in parannanza d’ordinanza durante un indimenticabile incontro nella casa del Maestro, Moscati ha presentato il suo piacevolissimo e documentatissimo lavoro.

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 In realtà Eduardo non era cattivo, ma lo sapeva fare molto bene, come ironicamente gli piaceva sottolineare.

Tuttavia in irrituale variegato puzzle, Moscati nel suo libro raccoglie le più varie testimonianze di chi ebbe la ventura di frequentare il personaggio in alternanza di amore/odio.

Nell’affollatissima Sala Squarzina, in un clima partecipativo di inusitata piacevolezza, la proiezione del cortometraggio di Italo Moscati Eduardo e un tram che si chiama desiderio  ha riproposto indimenticabili flash della produzione teatrale e cinematografica di Eduardo, dando il via a ricordi  aneddoti  emozioni dei relatori, che hanno evidenziato la levatura morale dell’Artista, vero eroe laico del ‘900, e insuperato interprete con Pirandello della rivoluzione silenziosa del nostro Teatro.

Nella generale caduta di valori è brillato forte il talento l’impegno il rigore il senso civico collante di ogni società civile, esercitato con coerenza in austero isolamento da Eduardo, come ha sottolineato l’intervento di Tony Servillo, che ha spinto i presenti ad auspicare un autore che sappia, tra silenzio e sogno, farsi interprete della nostra epoca.

Un Alberto Saporito ci vorrebbe.

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One thought on “Eduardo a km 0

cinzia

che bello sapere che esiste gente pensante. Buon lavoro.

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