Pessime condizioni atmosferiche sul teatro Argentina: spettatori investiti da tormenta di neve, spruzzi di pioggia gelida, inquietudine da paesaggio desolato/isolato, molto ghiacciato fino in platea.
Tanto più scaldano il cuore Artem Zhimo, Onofrio Colucci, Vanya Polunin, Yury Musatov, Aelita West, Alexandre Frish, Guido Nardin con la forza di una comicità lirica e struggente.
Senza limiti geografici ed emozionali, lo spettacolo ha intessuto una fitta trama onirica che ha preso gli spettatori.
Non a caso rieccheggiano i nomi di Leonid Engibarov, Marcel Marceau, Charlie Chaplin e, perchè no?, la Gelsomina di Fellini.
Sotto una fittissima nevicata di impalpabili foglietti di carta velina, gli spettatori hanno nutrito il loro immaginario di poetiche sensazioni rievocanti un’umanità innocente che sa ridere di se stessa e coltivare sogni ed ideali ironici, che si sono materializzati nella spiazzante invasione di palle e palloni giganteschi, che, pur leggeri, hanno tolto il fiato alla platea.