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Camerinimania

2017/05/13 - Attualità, Presentazione di: MG Colombo
Camerinimania

Teatro San Genesio
12 maggio 2017
Marino Sinibaldi e Marco Brogi
presentano
Domani andiamo a pesca
di
Angelo Camerini

Marino Sinibaldi con la consueta ed apprezzata profondità di analisi ha colto, aprendo le sue considerazioni sul libro di Angelo Camerini, il valore della testimonianza individuale rispetto alla memoria ufficiale, che, utile collante sociale, tende a standardizzare le esperienze con un effetto riduttivo incapace di cogliere la complessità degli eventi.

Massimo in un’epoca come la nostra con il rischio poi cosi non remoto di trovarsi, come nel racconto di Philip DickRicordiamo per voi“, in balia di una Rikord Incorporated in grado di impiantarci kit precostituiti di memorie artificiali.
Leggendo Domani andiamo a pesca non ho potuto fare a meno di pensare all’aneddoto che Emmanuel Carrère riporta nel suo recente saggio A Calais.

Nella foresta scoppia un incendio, tutti gli animali scappano. Solo il colibrì vola fino al fiume per riempirsi il minuscolo becco di acqua e per tutto il giorno va avanti e indietro nel tentativo di spegnere l’incendio. L’ippopotamo gli fa notare l’inutilità del suo sforzo, anzi il ridicolo. Il colibrì risponde: magari hai ragione, ma io faccio la mia parte.

Ecco con Domani andiamo a pesca, Camerini fa la sua parte, restituisce alla comunità dei lettori la testimonianza diretta di un tempo etichettato come Anni di piombo ad uso di frettolosi consumatori in eterna modalità Wikipedia,
Obbliga a ripensare un’epoca alla luce della memoria individuale, restituendo il senso e il dissenso spesso omogeneizzato dalla Memoria Ufficiale, non aliena da mitizzazioni o demonizzazioni generiche.
Riduttive di un periodo che per chi, come il protagonista del libro e i numerosi presenti in sala, seppe leggere la deriva violenta del movimento studentesco e prenderne le distanze, portò alla crescita civile del Paese con l’approvazione della 194 , della 180 (Basaglia), dello Statuto dei lavoratori, del referendum sull’abrogazione della legge sul divorzio.
Mi pare che sia questo il senso forte del lavoro di Camerini: socializzare le proprie memorie, non perdere l’entusiasmo, fare appunto la propria parte rispetto al valore di una vita più semplice, rispettosa della Natura e della comunità.
Cercare (sbagliando) l’opportunità di “creare una società in cui valga la pena trovare un posto” che, no non è il mitico Macondo di Rostagno, ma offre una sponda alla spaesata ricerca della propria identità e promuove il valore dell’esperienza.

Esperienza che poi è, come dice, uscendo dalla trappola della retorica, Nadia Terranova nel suo premiatissimo Gli anni all’incontrario “la somma di tutte le cazzate fatte”.

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2 thoughts on “Camerinimania

Angelo Camerini

Non posso non ricordare a questo punto la storiella degli elefanti che corrono “tu tum tu tum tu tum” e del topolino che li segue “ti tin, ti tin, ti tin”, e cosi via, gli elefanti tu tun tu tun tu tun e il topolino dietro. E quando chiedono al topolino ” ma che stai a fa? lui risponde ” …non lo so, ma stamo a fa un casino!” Così mi sento io, insieme ai grandi scrittori. 🙂 Love.

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MG Colombo

Coltiverei questa vena umoristica

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