“Questa è la sua casa, questa sottile linea di filo spinato.”
Gloria Anzaldùa

Affidato alla presentazione della sua profonda conoscitrice e storica traduttrice, Paola Zaccaria, si è concretizzato, negli spazi della Biblioteca Flaminia,  ospite Fiammetta Crivelli, il progetto culturale e umano di Gloria Anzaldùa.

Giunge opportuna in questo momento storico di isteriche invocate frontiere ovunque, la nuova edizione di
Terre di confine: la frontera. La nuova mestiza,  Edizioni Black Coffee, 2022 
per l’originalità del pensiero e l’attualità delle tematiche volte a considerare il peso e gli esiti dell’impastamento della cultura inglese, spagnola, quechua contro l’eurocentrismo fondato sulle invenzioni della superiorità razziale, imposta a partire da Cristoforo Colombo.

Il pensiero di Gloria Anzaldùa è emerso nella sua complessità, nella rivendicata fascinosa prosa chicana, nella magia dell’anima mestizas, nella corporeità concettuale grazie alle letture significative di alcune parti del testo lette da Elvira Federici, presidente SIL ( Società Italiana Letterate).

Paola Zaccaria, ha rievocato le ragioni del suo interesse per la coscienza mestiza  e l’indimenticabile  incontro avvenuto a Santa Cruz, nella casa della Scrittrice, circondata da oggetti e testimonianze artistiche legate all’orgoglio culturale contro la psicosi della separazione e distruzione, oggetto di un interessante documentario visibile su youtube
Altar. Cruzando Fronteras, Building Bridges 2009 di Paola Zaccaria

Forte dall’aver dedicato decenni di studio, ben due traduzioni corredate da ampia bibliografia, Zaccaria ha offerto il compendio del pensiero che ha animato l’attività letteraria della Scrittrice caratterizzata da una pronfonda vocazione al lavoro di gruppo, al superamento del gender gap, ad una considerazione propositiva e positiva della frontera, residuo emotivo di un limite innaturale dettato dai paradigmi dominanti.