Giovedì 8 febbraio h 17,30
Biblioteca Flaminia
Via Cesare Fracassini
Roma
” Le 250 Serie TV da non perdere” non sono un asettico vademecum per internauti affetti da seriale dipendenza televisiva.
Si propongono piuttosto come un mix perfetto tra informazione competente e ragionata e formazione di criteri di giudizio, fondati su lettura analitica ed estetica, associazioni letterarie, finalità autoriali, specchio antropologico ed anche svelamento di trucchi del mestiere, capaci di monopolizzare entusiastica attenzione per un numero indefinito di ore.
A riprova del salto qualitativo e degli esiti valoriali delle Serie, colpisce l’osservazione di Carlo Verdone che, nell’introduzione al libro, invita a riflettere su cosa, per dire Fellini, Visconti avrebbero potuto realizzare, utilizzando le dinamiche compositive della serialità.
Mario Sesti, affidandosi a precisi parametri, esplicitati nelle pagine introduttive, e con rigorosi criteri di stesura, evidenzia la forza attrattiva delle serie, ormai mondo familiare per tutti noi, e fa delle ” 250 serie TV da non perdere” un vero manuale destinato a diventare riferimento cult per bulimici frequentatori del genere o aspiranti tali.
Il libro infatti offre una panoramica meticolosa ragionata, a volte anche ironica, sull’indissolubile intreccio di contenuti, interpretazione, eterna frizione tra sceneggiatura e regia, colonne sonore, ambientazioni, implicazioni emotive e sociologiche, riferimenti colti e/o pop, in grado di muovere interessi e sollecitare fantasie.
Insomma papille gustative in festa per sprovveduti o esperti di binge watching.
Poi si sa, ognuno ha le sue sacrosante ragioni per seguire la serie che segue e potrebbe indignarsi di brutto se non trovasse proprio la sua prediletta tra quelle indicate da Mario Sesti, che, con straordinario azzardo, ne ha scelto solo 250 tra le migliaia prodotte nel mondo.
