Nonostante il recupero filologicamente approssimativo, operato negli anni ’40 dalla United Fruit Company, la qualita’ prospettica del sito spinge il pensiero a ritroso fino allo 1525, quando gli orgogliosi Maya Mam, signori di Zaculeu, gia’ messi in fuga verso il Chiapas, dai bellicosi Maya K’iche’ , dovettero cedere per fame e sete all’assedio di Gonzalo de Alvarado.
Le rovine rispondono ancora cromaticamente e semanticamente al bianco = Zak e alla terra = Uleu, , esaltato dallo sfondo verdeggiante a perdita d’occhio delle montagne ricoperte di vegetazione. e dallo sfacciato blu del cielo.
Davvero luminoso l’insieme.
Nel piccolo museo inquietanti reperti proiettano ombre di violenza sulla quiete odierna del sito, percorso da frotte di ignari studenti , intenti a farsi ritrarre in spericolate pose, in equilibrio instabile su secoli di Storia.