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Santa Teresa Gallura “attrice” di sana creativa innovazione.

2013/09/04 - Attualità, Discussioni di: MG Colombo
Santa Teresa Gallura “attrice” di sana creativa innovazione.

 Hanno polverizzato il cliché dell’immobilismo sardo

Gian Paolo Scano, Cinzia Ghiani e Pietro Sini,

battendosi per il diritto alla mobilità di sardi e anchenò.

Alla testa di un manipolo di 70 operatori 70, in 6 mesi 6, hanno rivoluzionato il trasporto per e dalla Sardegna

.Bella spallata al monopolio Tirrenia.

Incoscienti e/o innovativi?

Volitivi, grazie.

go in sardinia

Lo evidenzia Michela Murgia con il suo post

I capitani coraggiosi di Go in Sardinia

“.. i prezzi dei traghetti gestiti da Moby, Snav, Grandi Navi Veloci (GNV) e Marinvest sono lievitati all’inverosimile, …tanto da indurre l’autorità antitrust ad elevare una multa complessiva di 8 milioni di euro, che per colmo di paradossi andranno nelle casse dello stato italiano, anziché in quelle della Sardegna che ha subito il danno.

La giunta Cappellacci in questo delicatissimo ambito – il diritto alla mobilità dei sardi, la protezione delle imprese turistiche, la continuità territoriale – si è distinta per inettitudine e scelte demenziali, come quella di mettere in mare due navi Saremar per oltre 10 milioni di euro, più 3 milioni in “spese di promozione”.

Non pago di quest’operazione scellerata fatta con denaro pubblico, Ugo Cappellacci ha permesso che il Ministero dei Trasporti firmasse una nuova convenzione con Tirrenia – cioè l’azienda controllata dagli armatori accusati dall’antitrust di aver fatto cartello contro i sardi – confermandole un sostanziale monopolio e affidandole la mobilità dei sardi fino al 2020 per 72 milioni di euro l’anno:

un’operazione molto simile al dare l’Avis in gestione a Dracula.

In questo scenario, dove Bankitalia ci informa che il turismo in Sardegna è crollato dell’8,1% e i posti di lavoro sono diminuiti del 25% in un solo anno (dati CISL), Gian Paolo Scano e Cinzia Ghiani si sono stancati di aspettare e hanno fatto quello che sembrava impossibile: consorziare gli imprenditori del turismo e armare una nave in proprio per provvedere ai trasporti a prezzi normali.

Una follia per chi armatore non è, ma non più folle che stare a guardare mentre il lavoro di una vita intera fallisce per le assenze istituzionali e le furberie dei grandi gruppi navali.

Settanta imprenditori hanno detto sì a questo progetto e così da Santa Teresa ci si è messi a cercare una nave.

Misteriosamente, non appena si è sparsa la notizia, tutte le navi dei porti italiani risultavano occupate o già opzionate, ma gli imprenditori sardi non si sono dati per vinti: Pietro Sini, il lato tecnico del consorzio, si è rivolto a una piccola compagnia greca, la Anek Lines, nata per lo stesso motivo per cui stava nascendo GoInSardinia, cioè risolvere il problema dei trasporti tra Creta e la Grecia.

La nave viene trovata: è la Kriti, che viene messa in mare a 60mila euro al giorno compreso equipaggio (greci alle macchine e sardi al servizio passeggeri), carburante e costi di portualità. Una cifra impressionante per dei piccoli imprenditori, ma Go in Sardinia se la è potuta permettere senza nemmeno firmare le fidejussioni. “Abbiamo pagato in contanti il noleggio, anticipando con i soldi dei biglietti che avevamo già venduto”.

Tra i costi che questi coraggiosi imprenditori si sono dovuti assumere ce n’è uno particolarmente significativo per chi ha a cuore la libertà di spostamento dei sardi: pur avendo qui la più grande raffineria del Mediterraneo ed essendo al centro di molti crocevia per mare, la Sardegna è inspiegabilmente priva del servizio di bunkeraggio, il sistema di rifornimento per le navi. La Kriti il rifornimento lo ha fatto tutta l’estate a Livorno, con tutto quello che significa in termini di costi.

Gian Paolo e Cinzia sapevano cosa volevano ottenere e hanno cercato i tecnici che potevano realizzarlo: un’ovvietà ben diversa dalle logiche con cui la regione ha gestito la questione del caro traghetti, autorizzando e promuovendo l’inutile flotta che rappresenta un esempio tra le “fattispecie attinenti a fenomeni corruttivi”, per usare le parole con cui l’ha definita il procuratore generale della corte dei conti Nottola.”

Morale della favola:

“la prima competenza che occorre per fare le cose giuste, in politica come nell’imprenditoria, è la volontà”.

http://sardegnapossibile.com/i-capitani-coraggiosi-go-sardinia/

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One thought on “Santa Teresa Gallura “attrice” di sana creativa innovazione.

Elisabetta

Si parte dalle piccole cose e poi chissà qualcuno segue l’idea e so cambia la nazione.

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