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Tranchantissimo Diego Cugia su “Digital Natives, Digital Immigrants”

2014/08/25 - Attualità, Discussioni di: MG Colombo
Tranchantissimo Diego Cugia su “Digital Natives, Digital Immigrants”

Tanto vecchio pioniere digitale da essere negli 80 ironicamente chiamato da Enrico Vaime “diegocugiapuntocomtuttoattaccato”,
Diego Cugia riflette e fa riflettere sull’universo globale che abitiamo, alle prese con novella Idra a 9 teste che è Internet
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“CONFESSIONI DI UN VECCHIO PIONIERE DIGITALE
………..
“Quando rifiuti di confrontarti con le invenzioni del tuo tempo sei fatalmente obsoleto e corri il rischio di far la fine dei divi della radio che all’avvento della televisione se la ridevano come Ernesto Calindri nei caroselli della China Martini:
«Non dura, dura minga, non può durare».

Invece dura perché è un business colossale, anche se a lucrarci forsennatamente sono solo le multinazionali della conoscenza di Rete, tanto per farci credere che il web sia libero e la Rete siamo noi. Ma è proprio così come sostengono Grillo e Casaleggio?
A mio modo di vedere, Internet si è trasformato in una mitologica e velenosa Idra a nove teste, delle quali quella centrale, il concetto stesso di “mondo interconnesso”, è ormai immortale.
Per chi non si ricordasse la mitologia greca né il quadro del Pollaiolo esposto alla Galleria degli Uffizi, uccidere l’Idra, una sorta di drago – oggi diremmo Alien – era la seconda delle fatiche imposte a Ercole. Per la cronaca, l’eroe ci riuscì con delle frecce infuocate, poiché ogni volta che le tagliava la testa, dal moncherino ne nascevano altre due, un po’ come le App per gli smartphone, i “talent show” per la Tv o l’offerta di nuovi canali Sky. Una volta sconfitta l’Idra, Ercole bagnò le frecce in quel sangue pestifero, così che le ferite provocate sugli umani fossero incurabili.
Ed è proprio su questi concetti di velenosità e di incurabilità che io, immigrato digitale, continuo a interrogarmi con querula insistenza.
I libri di carta, il cinema da sala, il mio stesso mestiere d’autore e scrittore e lo spossante impegno che comporta, sono stati fatalmente avvelenati dal pestifero sangue dell’Idra? E quale Ercole potrà mai salvare i nostri figli nativi digitali dall’illusione effimera di tenere il mondo intero sott’occhio minuto per minuto, quando sappiamo bene che 5000 e passa amici su Facebook non ne fanno uno vero in carne e ossa, e che, tanto per limitarci a un altro esempio, la Rai che produceva show e programmi d’autore era di ben altra qualità rispetto a quella che ci propina
format da buon selvaggio del pensiero unico
, imposti su scala globale dalle multinazionali dell’intrattenimento?
C’è della barbarie nell’era tecnologica, ed è un ossimoro che un poco mi sgomenta. Sono vecchio io o si è puerilizzato il mondo?
Bastano a fare un uomo dotato di pensiero libero, indipendente e di propria personalità, milioni d’immagini che si affastellano su multischermi interconnessi? E tutta questa offerta multimediale invitante ma sapientemente orchestrata da vecchi guitti del business digitale, al pari degli spot pubblicitari, e cioè gratis solo per il tempo limitato a farmi diventare un consumatore dipendente, renderà migliori i nostri figli?
È vero progresso o solo virtuale?
È partecipazione cliccare un “I Like” che non mi costa la fatica di scendere in piazza? Avremo ancora voglia di scrivere canzoni, romanzi o sceneggiature gratis (come giullari al soldo del Principe Microsoft) perché il nostro vicino di casa se li spolvera piratescamente alla velocità della luce e un milione di scrittori che si pubblicano e-book da soli non vuol dire affatto un milione
di nuovi lettori, ma tutt’altro, aver triturato gli zebedei al mercato?
Infine a chi giova tutto questo mediocre craccarsi reciproco di pezzi di privacy e di creatività? 
Sono domande che un “morituro digitale” ha il dovere di rivolgersi tutte le volte che una clessidra sul video sta scaricando qualche nuovo contenuto. Non sarà proprio quel contenitore che ci sta contenendo tutti fino a farci soffocare? Penso sia questa la nuova fatica di Ercole: ancorarsi a ognuna delle innumerevoli App che ci vengono offerte, con innumerevoli ragionevoli dubbi, prima di navigare.
Diego Cugia
(Potete trovare quest’articolo e molto altro sul numero oggi in uscita di “Diari di Cineclub”, una bella rivista indipendente di cultura cinematografica online)”

https://www.facebook.com/pages/Diego-Cugia-Jack-Folla/160728065362?fref=nf

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