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Gli anni al contrario. Nadia Terranova ed. Einaudi

2016/01/28 - Biblioteche, Letteratura, Premio di: MG Colombo
Gli anni al contrario. Nadia Terranova ed. Einaudi

Così Nadia Terranova diventa adulta

Con la leggerezza della sua prosa ricca di ritmo e povera di ammoine, con cui ha raccontato Bruno Schulz, mette in scena da subito i due personaggi principali, colti in paragrafi paralleli e mai convergenti, se non che nel conflitto edipico e nella insofferenza verso la famiglia sempre ” guscio di malcontento”, fosse quella fascistissima di Aurora Silini o quella veterocomunista di Giovanni Santatorre.

L’una, Aurora intenta a rubare momenti di privacy in bagno, epigone periferica della Virginia Woolf di Una stanza tutta per sè; l’altro, Giovanni ebbro di slogans marxisti, nel contesto toponomasticamente paradisiaco di Messina con i suoi quartieri nominalmente vocati alla Contemplazione e alla Pace.

Il libro ha il merito di resettare l’impostazione narrativamente parziale di un periodo storico, che sulla scia del film di Margarethe von Trotta, è stato denominato Anni di piombo sminuendo i cambiamenti sociali, culturali e  di costume (diritto di famiglia del 1975, la 194, il divorzio) di cui fu ricco.

Il volume non trascura miti e moti di un periodo inquieto ed esaltante e ignora, vincente, l’avvertimento arbasiniano a non trattare in letteratura il terrorismo ” interessante come il cancro” ( da Un paese senza).

Con un’operazione di smitizzazione Nadia Terranova restituisce efficacemente l’atmosfera di un’epoca stretta tra rivoluzione e involuzione e, con note di crescente malinconia, accompagna i protagonisti nel loro percorso politico e umano senza retorica e senza folklore, cedendo il compito dello storytelling familiare e generazionale alla picciridda Mara.

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