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Distanza di sicurezza di Daria Lucca

2016/02/26 - Biblioteche, Premio, Presentazione di: MG Colombo
Distanza di sicurezza di Daria Lucca

Gialloso questo romanzo, come autorizza a dire l’Accademia della Crusca.

C’era una volta Miss Marple che con sonnacchioso sebben infallibile metodo scovava insospettabili colpevoli, c’era una volta la New York popolata da good girls idealizzata quanto inesistente di Mike Spillane, oggi non sei un giallista che si rispetti se non marci con cartina toponomastica alla mano e fai del territorio un vero e proprio protagonista.

 

Ed ecco i Castelli Romani, non più meta di gran tour ma “metropoli di campagna”, assurgere a protagonisti del giallo di Daria Lucca, forti della cronaca nera che tra profumi di fragoline di Nemi e fumi di porchetta di Ariccia si consuma all’ombra di secolari boschi e castelli.

Protagonista la sbirra Amanda Garrone 40enne affascinante ma non seduttiva, solo broccoli biologici e modi spicci ai limiti della scostumatezza, capace di voltar pagina nel privato e di non mollar l’osso sul lavoro, in 19 giorni setacciando palmo a palmo i Castelli e fiutando fiutando, emula quanto ad intuito delle eroine di Patricia Cornwell, inchioda il colpevole e si candida a innescare nell’ambito del polizziotesco il “fattore Garrone”.

Durante la presentazione del libro finalista al Premio Biblioteche di Roma 2016, Daria Lucca, sollecitata dalle pressanti richieste di appassionate lettrici sostenitrici del testo, ha rivelato che il suo lavoro di cronista le ha fatto conoscere diverse Amande e, vero scoop, è già al lavoro per il sequel del romanzo.

Sollecitata ad esprimersi sul valore del meccanismo conoscitivo del Giallo rispetto alla narrazione dell’attualità ad opera di un giornalismo sempre più attratto (ai limiti del voyerismo) dalla spettacolarizzazione piuttosto che dalla rappresentazione dei fatti, l’Autrice ha risposto di ritenere che il noir appare certo atto a narrare efficacemente non solo lo scenario socio economico ma anche quello politico antropologico.

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Paolo Miggiano coautore di Ustica, a un passo dalla guerra, pubblicato nel 1995 con Daria Lucca e Andrea Purgatori, presente in sala, intervenendo ha offerto interessanti riflessioni sul valore e l’efficacia del giornalismo di inchiesta per la verità poco amato dal cliente da edicola nell’era post-Ikea.

 

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