Che il suo libro non dovesse essere uno schermo su cui far scorrere in modo univoco solo ricordi ed emozioni personali, ma piuttosto un luogo vitale ove ritrovare aspirazioni, interrogazioni, sperimentazioni di un’intera generazione che, in vertiginosa libertà, sperimentava la realizzazione di un’Europa Unita, Lavinia Monti lo ha sempre pensato e perseguito con straordinaria determinazione.

Che l’intento sia stato capito e apprezzato dal pubblico glielo conferma il suo editore #booabook, con il rendiconto, che, già al 31 gennaio, certifica 750 copie vendute de La ragazza con l’Europa in tasca.

Ampiamente superate ad oggi, giungendo all’ambita #quotamille, vera rarità per le esordienti, soprattutto pubblicate da case editrici indipendenti.

Merito della calorosa accoglienza che a Roma come a Bruges, a Saint Vincent come a Santa Teresa di Gallura, nelle scuole come nelle librerie, nelle biblioteche come nei siti archeologici, ha accolto le numerose presentazioni del suo libro di esordio.

Non si ferma qui La ragazza con l’Europa in tasca e il 22 settembre prossimo sarà ospite dell’Istituzione Accademica IMT, Scuola Alti Studi di Lucca, nel quadro dell’iniziativa #Bright Night – La notte dei ricercatori.

Monti si conferma scrittrice dotata di humor, capace di fulminee osservazioni, momenti di riflessione e disincanto, partecipe delle inevitabili fragilità dei suoi personaggi, testimone attiva e propositiva di un’epoca straordinaria.

In grado, senza far perdere armonia al racconto, di portare chi legge a concentrarsi non solo su quel che dice ma anche sul come lo dice.

Con lucida premonizione, papà Alessandro lo aveva detto.