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Luca Parmitano e quella camminata strana.

2013/11/17 - Attualità, Conferenza, Discussioni di: MG Colombo
Luca Parmitano e quella camminata strana.

L’aveva detto “rientrare è uno choc”.

Tutto è andato bene, come abbiamo visto dalla diretta, tutto ha funzionato come da rigido programma.

Bene relativamente a fisici perfetti, a turbo metabolismo, a equilibrio psicologico inusuale.

Bene compatibilmente a mesi di stress, di comportamenti alternativi dovuti all’assenza di gravità.

parmitano intervista

 Nella prima intervista, che lo vedeva seppur sorridente e rilassato, pervaso da inquietante pallore lunare e visibilmente impedito dalla ritrovata pesantezza corporea, “come se mi portassi sulle spalle me stesso”, ha sottolineato la necessità di sottoporsi alla supervisione di un’equipe di specialisti, sia per fornire elementi di studio sia per riabilitare i muscoli non utilizzati per tanto tempo, in particolare quelli della schiena, preposti a conciliare i sensori dell’equilibrio e a superare l’attuale “camminata strana”.

Con la chiarezza e la disciplina che i più hanno apprezzato in tutti questi mesi, è sfuggito all’insidia di domande sull’utilizzo mercantile dell’esperienza eccezionale, ribadendo che il suo futuro sarà gestito dai capi, cui sono demandati prossimi incarichi e missioni.

Le appiccicose domande sulle reazioni delle sue bambine sono state liquidate con la ferma eleganza di chi può pure scambiare like con 150mila persone, ma non è disponibile a rinunciare alla sua privacy: le piccole Sara e Maia hanno ripreso a giocare col loro papà, con la meravigliosa normalità che appartiene a tutti i bambini. Punto.

Non risparmia elogi ed apprezzamenti alla collega Karen, che grazie alla sua esperienza pregressa è stata compagna di avventura preziosa; esprime simpatia e stima per le 11 persone dell’intero equipaggio, con cui ha interagito con per 167 giorni, maturando una straordinaria crescita professionale, che alimenterà ricordi indelebili e straordinari.

Belle parole anche per la collega Samanta Cristoforetti, prossima a partire per lo spazio, che nelle domande dei giornalisti appare come una sprovveduta, cui bisogna dare qualche imbeccata all’ultimo istante.

Puntuale e rigoroso,  LP precisa la professionalità della Collega, ovviamente addestrata alla missione esattamente come lui e con la quale comunque condividerà il frutto della sua esperienza, come da corretto gioco di squadra.

Il pool di cervelli, che ha avuto il privilegio di intervistarlo, si è compiaciuto di indagare sugli sfizi alimentari del post fly, incassando la risposta attesa “pizza e frutta” come narcisistico trionfo gastronomico nazionalpopolare.

Nel mare delle banalità chieste, bellissimo e profondo il suo ribadito credo nell’Umanità, cresciuto in maniera esponenziale ed inversamente proporzionale alla distanza, che ha sottolineato ogni volta che ha potuto con gli accenti di spontaneità ed  entusiasmo contagioso che abbiamo imparato ad amare e che ne fanno un Ulisse non soggetto al canto di scontate sirene, ma in dantesco élance, fatto a seguir virtute e canoscenza.

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