
Troppo giovane per esser citata da Anthelme Brillat-Savarin nella sua
Fisiologia del gusto (1825) o rientrare nell’Arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi,
Anna Gardu
è già un’icona della cultura gastronomica nazionale.
Appena insignita a Castellabate del prestigioso Premio Pio Alferano, terza edizione, Presidente Vittorio Sgarbi, con il suo Re Gall,
Lei è una Babette di ultima generazione, capace di far (ri)vivere sottili esperienze polisensoriali anche ai più gretti;
una Peggy Porschen regina di cake design in versione italiana, divulgatrice e
promotrice di cultura.
Per dire, se le si propone il tema Murat è vivo, nell’ambito di una collettiva di 43 artisti, Lei si chiude nel suo laboratorio e tira fuori il più straordinario “gallo impennacchiato” che si sia mai visto, ironico baroccheggiante omaggio al sanguigno estroso re di Napoli.
E vince.
Anna Gardu da Oliena, con prodigioso alchemico talento, trasforma i tradizionali ingredienti della pasticceria mediterranea in sontuose creazioni alla Gaudì, intrecciando consolidata tradizione e audace innovazione.
Ligia ad una consuetudine dolciaria orgogliosa del proprio patrimonio
cultural-gastronomico, con mandorle, zucchero, albumi, non perde di vista l’aerea eleganza delle filigrane sarde, le accensioni coloristiche dei costumi tradizionali,
i monili scintillanti del corredo folkloristico, i temi ricorrenti nei millenari decori
bene auguranti della pasticceria sarda, che nei secoli hanno invaso con i loro profumi carrelas e cortes, ritmando lo scorrere delle stagioni .
Ha l’energia dell’imprenditrice Anna Cardu pronta ad ideare laboratori, esposizioni, scuole, una linea dolciaria chiamata tout court “HÓRO”,
ospitata al MAN_Museo d’Arte della Provincia di Nuoro, ove, protetto da teche,
il barbaricino bestiario, le trine, i ricami dei costumi e persino le maschere inquietanti dei Mamuthones e Merdùles, pronte a sciogliersi in un’onda di cioccolato,
raccontano intramontabili miti e riti della cultura materiale di una
golosa fascinosa vitalissima Sardegna.
5 thoughts on “Anna Gardu, un’alchimista a piede libero”
“Hòro” nella nostra lingua madre significa “cuore” e Anna crea le sue meraviglie proprio col cuore oltre che con la sua arte. E’ una Arti jana = fata dell’Arte.
mi ricorda un paio di musei del cioccolato! pero il problema mi resta: come si fa a disturggere tale opera d’arte per assaporarla?
Non ho il coraggio, sono vigliacca o forse rispetto il cibo e l’arte ma in luoghi (?) separati?….
Capolavori d’arte! Ricevuti in regalo da un’elegante amica non posso pensare di mangiarli! Favolosi gioielli! Complimenti all’ artista.
Franca
Franca – Vorrei un’informazione: questi splendidi dolci contengono glutine? È comunque possibile che nell’ambiente di lavoro ci sia una contaminazione da glutine?
Grazie
Buongiorno Franca, gli ingredienti base sono mandorle, miele, zucchero, aromi naturali, zucchero a velo e albume per le decorazioni …. Ovviamente quando si lavora per realizzare dolci per celiaci si prendono tutte le precauzioni.