Mentre tutto congiura a toglierci il pavimento sotto i piedi, irrompe sui media il messaggio di vitalità vincente di Sam Cristoforetti.

Una bella alzata di orgoglio patrio che ci scrolla di dosso il clichè della “stirpe esausta ” ( De Roberto) annulla sfiancate dicotomie, tipo vecchi/giovani, maschi/femmine, quellichesi /quellicheno…e semina un entusiasmo da stadio.

Caschetto perfetto, sorriso travolgente, sguardo diretto e brillante, a suo agio in impeccabili t-shirt o tutone che piùtecnononsipuò, disinvolta nel citar scrittori, testi canori, modalità di espulsione liquidi e diversamente chiamate sostanze corporee, nell’habitat da grandefratello della stazione spaziale, la Cristoforetti irrompe nella “bassa marea morale” (Calvino) del nostro quotidiano e ci invita ad infilarci fiduciosi nel suo buon umore.

Con uno stile in cui convergono lo spirito della ricercatrice e della divulgatrice, ci traghetta nel futuro e trasmigra la sua energia nell’oggi.

Con la sua spontaneità ci apre molte porte, offre spunti per meditazioni, indica valori con freschezza comunicativa, sostenuta e amplificata da @avamposto42 targato ESA.

Archeologia le palpitazioni provocate da Luca Parmitano, vero indimenticabile grande pioniere della comunicazione spaziale che con i suoi cinguettii aveva mietuto vittime (s)provviste di  know-how tecnologico ma pronte a eloquenti estatici sebben un filino ripetitivi ohhhh!!!

Insomma grazie ai nostri Astronauti che non trattano l’alta cultura come un feticcio, un asettico status symbol, che riscrivono le regole della comunicazione, armonizzando mondi lontani, condividiamo la Ricerca, ci appassioniamo alla Scienza, quella che fa bene.
Anche al cuore.