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Bonus food per astronauti: dai tubetti di Gagarin all’Espresso di Samantha passando per la caponata di Parmitano

2014/11/14 - Attualità, Discussioni, Gastronomia di: MG Colombo
Bonus food per astronauti: dai tubetti di Gagarin all’Espresso di Samantha passando per la caponata di Parmitano

 

La filiera mediatica si è impossessata dell’evento ormai imminente che nella notte del 23 novembre vedrà partire su una navicella Soyuz dal poligono di Baykonur l’italiana Samantha Cristoforetti, l’americano Terry Virts e il russo Anton Shkaplerov.
Non c’è aspetto della missione che non sia sviscerato con attento dosaggio di informazioni relative a tecnicismi ed aspetti più prosaici ma non meno determinanti per la riuscita della Missione.

Gli interrogativi su cosacomequantodove mangeranno i magnifici tre astri  alimentano l’immaginario collettivo, sollecitato dalle indicazioni fornite dagli interessati e amplificate dai Blog che li seguono.

Fa tenerezza volgere il pensiero a Gagarin e ai suoi 3 pioneristici micragnosi tubetti di carne e patate, che pure ispirarono versi, brutti ma pop, a Evtusenko
“Io sono Gagarin, figlio della Terra, figlio dell’umanità..
Mangiammo dai tubetti, avremmo brindato in viaggio come sull’Elba,
ci abbracciammo sulla Galassia…”

Vostok-1_mission_patch

Niente più tubetti per la missione americana Gemini 1965, via libera a cocktail di gamberetti, pollo, verdure, budino e succo di mela, sebben liofilizzati.Il 21 luglio 1969 emozionante picnic sulla Luna di Armstrong e  Aldrin con panini all’insalata e prosciutto, bevande reidratate e “strisce” alla frutta rinvenute in acqua calda.

E così via fino al menù della Skylab 1973 che vantava 72 piatti e apriva la strada alla diversificazione identitaria del cibo, come dire tortillas sushi baked beans.

caponata

La mitica caponata e il tiramisù tricolore di Parmitano lo hanno reso irresistibile anche tra i fornelli e hanno propagato, amplificandola nello spazio, mai ce ne fosse stato bisogno, la fama della gastronomia nazionale.
Ora siamo ora alla mise en place, o meglio en space, dello chef Stefano Polato di Space Food Lab per Argotec.

sam torino

Niente seduzioni alla Tour d’Argent, ma estrema non casuale attenzione al tema principe scelto dalla Cristoforetti per i suoi avveniristici esperimenti on space: l’alimentazione attenta alle regole della nutrigenomica, senza trascurare il piacere tutto italiano di un Espresso, grazie ad IssPresso caffettiera di nuova generazione a capsule indifferenti alla microgravità, realizzate in collaborazione con Lavazza.

sam lenticchie

Anche una cambusa sulla Iss, dove l’eventuale improbabile massaia che ci fosse nella Cristoforetti potrà realizzare, in spericolato “cooking on orbit”,  una zuppa di legumi con prodotti di eccellenza come la piattella canavesana, la lenticchia di Ustica, la fava di Carpino il cece nero della Murgia approntati da Argotec per Agenzia Spaziale Europea.

La condizione fortemente stressogena in cui per 6 mesi vivranno gli Astronauti permetterà l’accelerazione di studi e l’osservazione di fenomeni volti alla considerazione del cibo non solo fonte edonistica energizzante ma soprattutto salutistica.

Il 23 novembre 2014 sulla Stazione Spaziale Internazionale sale carico di aspettative, con un occhio all’usura della Terra, il progetto di farsi carico di un modo più sano e intelligente dell’utilizzo degli enti produttivi della Natura, cui è indissolubilmente legato il benessere, di più la sopravvivenza del genere umano sul pianeta.

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