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Pietro Parisi chef-contadino, un ossimoro vivente

2015/06/19 - Gastronomia, Indirizzi, Letteratura di: MG Colombo
Pietro Parisi chef-contadino, un ossimoro vivente

C’è del lirismo nella Parmigiana cotta al vapore da Pietro Parisi, tanta tecnica appresa chez Alain Ducasse, inusitato rispetto del territorio assorbito da Gualtiero Marchesi, e, prima ancora, dalla nonna Nannina, vestale vesuviana, genius loci, ispiratrice di stili di vita oltre che depositaria della più genuina tradizione agro-alimentare campana.

All’ombra del Vesuvio ex-giardino d’Italia, cuore della fu-Campania Felix, Pietro Parisi, transfuga da ristoranti stellati di Francia, Svizzera, del “Burj Al Arab” degli Emirati Arabi, torna a Palma Campania, e (ri)parte da Era Ora, più che un ristorante la materializzazione di un concetto di sostenibilità, di una filosofia gastronomica a sostegno delle eccellenze locali.

Come dire pomodorini Piennolo del Vesuvio, melanzane, formaggi, salame di Nola, noci, olio…. versus Multinazionali, con la volontà dichiarata di riaggregare i piccoli produttori locali della Campania, perpetuare l’altissima qualità dei nostri prodotti nel rispetto di Madre Terra e nell’elogio della tradizione culinaria italiana nota ma purtroppo taroccata in tutto il mondo, con gravi risvolti economici e di immagine.

Esordio difficile nel 2005: in 3, lui solo con mamma e sorella, ingegnandosi tra tavoli (pochissimi) e fornelli, ad esaltar Marzano secondo ricette rigorosamente local, anche con utilizzo di scarti (ri)assurti in tempi di crisi ad ingredienti non meno determinanti per la riuscita del piatto contro consumismi inaccettabili.

Oggi, ospite del Seminario A Tavola con Malthus promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico, Pietro Parisi racconta, con inequivocabile cadenza dialettale contro cui nulla hanno potuto 10 anni di espatrio, che  il Ristorante occupa 33 persone, serve in media 150 coperti al giorno, 6.000 al mese ed è un punto di riferimento per la ripresa economica della zona.

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Lui è una celebrità, si appresta a rappresentare l’Italia nel tour mondiale Italian Luxury in the world, tiene seminari, rubriche radiofoniche, scrive libri, ha creato una filiera di produttori, cui ha ridato dignità di ruolo, e di lavoratori assunti con interessanti progetti di innovazione sociale, anche per il recupero di carcerati ( 10 oggi lavorano nei campi per il progetto).

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I suoi “boccaccielli” sono quel che le Madeleines erano per Proust

“gioia violenta che m’aveva reso indifferenti le vicessitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita…non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale”

Come abbia convertito lo sceicco dell’Oman al concetto di semplicità resta un mistero tutto campano.

 

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