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“Nero ananas” Valerio Aioli, tra nonfiction e fiction

2019/05/16 - Attualità, Biblioteche, Letteratura, Premio Strega 2019 di: MG Colombo
“Nero ananas” Valerio Aioli, tra nonfiction e fiction

La narrativa è più sicura: tanti editori avrebbero paura a pubblicare saggi su questi temi.
Graham Greene 

Copertina rigorosamente nera, come si addice all’argomento incentrato sui quattro anni più bui della storia nazionale, Valerio Aiolli entra nella
dozzina selezionata per il Premio Strega 2019 con Nero Ananas pubblicato da Voland.
Bene la scelta di libri come questo come reazione a storie insulse ed inutili che alimentano un mercato tanto più ricco di libri quanto più povero di lettori, come da recente relazione di Paolo Fallai presidente dell’Istituzione Biblioteche di Roma
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Bene che si certifichi quanto il modo di conoscere offerto dalla letteratura sia più olistico ed emotivo della cronaca ed abbia il merito di sollevare l’asticella dell’interesse attorno a fatti attorno ai quali la conoscenza tra i più giovani è quasi nulla, e la verità, a distanza di anni ( 40 nel caso in oggetto), non sia acclarata nonostante l’ampio (ab)uso di informazioni.
Basti pensare a quanto hanno inciso sulla pubblica opinione, in termini di conoscenza, consapevolezza e diffusione di problematiche economiche, politiche, sociali, libri come Petrolio di Pasolini, Gomorra, La Paranza dei bambini, Zero di Saviano, Resistere non serve a niente di Walter Siti ( Strega 2013 ).
Con un’ampia e dettagliata relazione Paolo Mauri, alla presentazione del libro alla Casa delle Letterature di Roma, ha ripercorso, attraverso le pagine del romanzo, gli eventi salienti di quei quattro anni che, a partire dall’attentato del 12 dicembre 1969 a piazza Fontana fino alla strage della Questura di Milano del 1973, determinarono un clima di tensioni sospetti e incertezze, da cui non ci siamo più liberati e costituiscono l’ossatura del romanzo.
L’Autore, intervenendo, tiene a sottolineare che il lavoro pur attenendosi rigorosamente alla realtà fattuale resta un romanzo più familiare che storico che intende premiare il primato del racconto.

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