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Veronica Raimo – Niente di Vero

2022/06/05 - Attualità, Biblioteche, Critica Letteraria, Letteratura di: MG Colombo
Veronica Raimo – Niente di Vero

 ” Veronica Raimo è l’unica che mi ha fatto ridere ad alta voce con un testo scritto in prosa da quando ero adolescente”
Zero Calcare

In effervescente voyeurismo generazionale, Veronica Raimo con  Niente Di Vero, Einaudi ed. ripercorre la parabola ipercontemporanea della sua formazione sentimentale e letteraria.

Scruta e riporta, con graffiante linguaggio, ansie e manie familiari, amicali, epocali. Non arretra neanche dinanzi a necessità e impedimenti corporali, mai finora oggetto di scrittura femminile, e, già dal titolo, gioca allo scoperto e sfonda ogni retorica autoriale.

Al centro la difficile arte di diventare donna, tra clichés inossidabili e nell’estenuante confronto con un fratello percepito genio, che porta il suo personaggio a dire :
” Non ho mai avuto un’immagine di me nel futuro che non fosse del tutto velleitaria. Le velleità di solito servono a ingannare se stessi, mentre io volevo ingannare gli altri”.
Ipse (??!) dixit.

In disarmante humor ( niente di deliberatamente comico, piuttosto alla Kafka e/o alla Gadda, ma anche un pò come #LessicoFamigliare)  in affabulatoria disinvoltura letteraria, Veronica Raimo  offre la sua idea di mondo e si candida allo #Strega2022

Così, Domenico Starnone

«All’inizio c’è la famiglia. Veronica Raimo racconta che, specialmente se si è figlie, quell’inizio combacia con la fine».

e Claudia Durastanti
«Leggere questo romanzo è una festa. Ma molte pagine sono ferite da medusa: bruciano alla distanza»

e Rosella Postorino
«Questo libro è un antidoto all’infelicità»

e ancora Simonetta Sciandivasci

«Non incontrerete facilmente qualcuno con cui spassarvela tanto: nessuno parla con tanta franchezza e agilità, nessuno sa fare teatro con così poco e senza neanche un palco, o una scenografia, o un attore molto bravo con le voci […] Niente di vero tranne quanto si ride, anche quando non si ride, d’una scrittrice così divertente e consapevole, che finalmente non ha da dirci nient’altro che questo: siediti, ti faccio vedere che cosa sono riuscita a fare di mia madre e mio padre e mio fratello e del mio ginecologo e di tutti quanti».

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