ExtraDoc- Film Festival- MAXXI 2022
direttore MarioSesti
Cecilia Mangini, ragazzaccia ultranovantenne, in macchina in giro per Roma con a portata di mano cellulare, seppur odiatissimo nella sua funzione di emblema di materialismo e superficialità, , apre il documentario Il mondo a scatti realizzato da lei e da Paolo Pisanella.
Mette subito in chiaro la libertà di pensiero e l’indipendenza di giudizio che l’ha accompagnata da sempre, fosse a Teheran con l’imposizione del velo o al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma ove quando si presentò, vigeva l’assioma che “le donne non possono diventare registe”.
Prima documentarista italiana si sofferma a raccontare la misteriosa forza dell’immagine alla base della cultura visiva, nata per lei fin da bambina nei musei fiorentini, frequentati con la famiglia, ove ebbe modo di scoprire i suoi modelli visivi: Caravaggio, Botticelli, senza dimenticare le pitture rupestri …
Passione per la pittura cui da concretezza professionale nei cinquanta quando, a Panarea, realizza un magnifico documentario sui lavoratori delle cave di pomice. vera testimonianza socioantropologica di neorealistica forza.
Con inusitata vitalità tra ricordi, testimoni, foto di archivio, riflessioni sul mondo contemporaneo a volte incomprensibilmente digitale, ma dal quale non prende le distanze intercettandone la portata evolutiva, Cecilia Mangini accenna ai lavori con il marito Lino Del Fra, ripropone il sodalizio con Jules Dassin, Pratolini, Pasolini, Zavattini con i quali ha condiviso l’interesse e la narrazione per un Sud del mondo marginale assolato e in assoluta povertà.