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Fiat Porto Rotondo.

2023/09/05 - Attualità, Luoghi, Poesia di: MG Colombo
Fiat Porto Rotondo.

…e vado oltre
cantando solo amore
per la stupefacente bellezza del creato
nel suo infinito mistero
(da Oltremare di Giovannelli)

e vagu avanti
cantendi solu amori
pè l’incantevuli biddhezza du criatu
ind’u sò infinitu misteru
( trasposizione di Bardanzellu)

 ” Il mondo non merita la fine del mondo notava Wislawa Szymborska, davanti alla bellezza della donna di Vermeer che al Rijksmuseum versa il latte dalla brocca nella scodella.
Lo stesso sembra suggerire Marella Giovannelli davanti alla bellezza di Porto Rotondo.

Leggenda, sin dal suo nascere, Porto Rotondo trova nella recente pubblicazione di Marella Giovannelli , “Indaco in prosa e in versi”,  un omaggio al mix di colta imprenditorialità e contemporanea creatività, che nelle intenzioni dei fondatori Luigi Donà dalle Rose e Cini, doveva dar sostanza ad un’utopia abitativa, fondata sul connubio Natura e Cultura.

Ventitreenne scalza e luminosa, Marella Giovannelli, in compagnia delle donne più belle e chiaccherate del tempo, degli artisti più geniali, di quello che allora si chiamava jet-set, ha solcato sin da subito le trachiti della piazzetta di Cascella, si è incantata sotto i larici sloveni e i pini russi scelti da Ceroli per le strutture lignee del Teatro e della Chiesa del luogo, riportandone impressioni e ricordi indelebili, oggetto di numerosi scritti, cronache, interviste, che hanno il pregio di riportare scala di valori e intendimenti dei pionieri del villaggio.
Scomparse le nacchere e i coralli dai fondali, i silenzi millenari degli stazzi, resta l’edenica bellezza del luogo che continua a richiamare visitatori da tutto il mondo.
Tuttavia, nel suo memoir, Marella Giovannelli non si nasconde l’aspetto distopico che lo sviluppo turistico, contaminato da progetti speculativi degli ’80, ha impresso al luogo, una volta raggiungibile da terra solo oltrepassando sette cancelli dislocati tra chilometri di macchia mediterranea e secolari lecci.

Si può vivere in un paesaggio diverso da quello della propria memoria?

Molti nativi lo hanno fatto, come testimoniano le numerose interviste che nel libro danno voce a chi si è inserito nelle nascenti attività, partecipando ad un progetto che è stato volano di progresso e superamento di marginalità socioeconomica.

Il volume è arricchito da numerose poesie tratte dalla precedente raccolta Oltremare dell’Autrice, rivisitate in essenziale chiave Zen e sempre suggestivo dadaismo da Lino Pes.

Alcune, a testimoniare una non perduta identità culturale e a sottolineare le risorse foniche e musicali degli idiomi sardi, si avvalgono della trasposizione straordinariamente vibrante ed emozionale che ne ha fatto Piero Bardanzellu in gallurese e maddalenino.
Altre ancora risuonano dell’evocativo prestigioso logudorese di Antonietta Seu Deiana.

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La presentazione del libro è avvenuta a Santa teresa di Gallura nella biblioteca Grazia Deledda grazie alla organizzazione di cooltourgallura@gmail.com

 

 

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