Biblioteca Flaminia
via Fracassini, Roma
9 Maggio 2024
Per voce e musica, Flavia Samà e Gianluca Spirito hanno riportato, negli spazi della Biblioteca Flaminia, l’orrido quotidiano che da anni travolge la comunità colombiana, con continue evidenti violazioni dei diritti umani, sanzionate con sentenza di genocidio dalla Corte Interamericana dei Diritti Umani.
Sotto la spinta emotiva di vicende personali, che hanno visto vittima di mafia suo padre, spirito civico e impegno civile, attenzione agli scenari internazionali di criminalità organizzata, competenze legali, opportunità di lavoro e cooperazione con Libera, Flavia Samà ha reso partecipi i presenti, con il suo I morti non parlano, delle drammatiche testimonianze di chi ha subito morte, deportazione, violenza, in un Paese, che, sulla carta, è una Democrazia.
Si parla di decine di migliaia di persone sparite nel nulla, di otto milioni di contadini cacciati dalle loro terre, per mano di militari e paramilitari collusi con narcotrafficanti o multinazionali.
Particolarmente raccapricciante il racconto sui “falsos positivos” inermi cittadini sequestrati, torturati, uccisi come in una scena alla Tarantino, o addirittura travestiti da guerriglieri per spiegarne al popolo e ai familiari la fine.
Certo “I morti non parlano” ma le Madri sì.
E sono state proprio loro, riunite in massa come in altri paesi dell’America Latina, a rivelare a suo tempo alla Stampa e a tener viva la questione della surreale agghiacciante messa in scena.
A ricordarci quanto ci riguardino questi avvenimenti, legati alla globalizzazione, madre di metastasi disumane,
Flavia Samà ha evocato la vicenda di Mario Paciolla, generoso attivista in Colombia, per la verifica degli accordi di pace tra il Governo e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, trovato morto suicida nella sua casa, secondo le autorità locali.
Sulla vicenda dovrebbe far definitivamente luce la Procura di Roma, sulla scorta delle note discordanti delle Nazioni Unite, a cui Paciolla apparteneva come volontario, e di altre Istituzioni presenti sul territorio.
In coerenza col fine divulgativo del suo libro, Flavia Samà ha offerto diversi spunti di riflessione riguardo al quadro della attuale situazione colombiana, soggetta allo sfruttamento del territorio violentato dalla collusione tra politica e mafia internazionale.
Per chi, davanti alle cose del mondo, si pone con filtro letterario, inevitabile andare col pensiero agli innumerevoli fatti di sangue legati alle vicende del colonnello Aureliano Buendía e dei suoi figli, raccontati da Márquez con visionaria creatività ma con scrupolosa attenzione alla storicizzazione dei fatti, a partire dalla colonizzazione europea fino all’arrivo della United Fruit Company ( nel libro Compagnia Bananiera) , alla conseguente sanguinosa espropriazione delle terre, alla deforestazione a favore di coltivazioni intensive, agli scioperi sanguinosamente repressi ………….
Andrea Spagna Musso, responsabile della Biblioteca Flaminia,
Flavia Samà e Gianluca Spirito