
Imperterrita Michela Murgia, tra altrui vadoavantismo e golpepanettonismo, corre per vincere.
Non si può certo imputare a Michela Murgia mancanza di riferimenti identitari e/o astrattezza programmatica.
E neanche carenza di tempismo.
Infatti non si turba neanche per il golpe-panettone di Cappellacci, che in euforica atmosfera natalizia, ha anticipato le elezioni regionali sarde al 16 febbraio.
Mentre la Barracciu, e la parte del PD che la sostiene, ignora (così fan tutti) l’accusa di peculato nell’inchiesta sui fondi ai gruppi in consiglio regionale e diviene icona di vadoavantismo, sia pure tra un piano A e un piano B di riserva;
tanto che la coalizione del centrodestra dà entusiasticamente il via libera alla conferma di Cappellacci, sbandieratore di progetti nel nome del Detto-Fatto (!!???), per la corsa alle prossime regionali,
Michela Murgia,
con inusitato anticipo, con inedito pragmatismo e fuori da regole consolidate, ha presentato sei dei suoi assessori, “..che nei prossimi due mesi, anche senza governare, si occuperanno dei singoli settori».
E’ un passaggio storico per una politica diversa, vogliamo credere.
Questi i nomi degli eletti:
- Filippo Scalas, sindaco di Nurachi , agli Enti locali,
- Rita Cannas, ricercatrice in Economia a Cagliari, al Turismo,
- Salvatore Corveddu, ex dirigente sindacale Cgil, all’Industria,
- Anna Sulisex, presidente regionale di Slow food Sardegna, all’Agricoltura),
- Omar Onnis, scrittore (“Tutto quello che sai sulla Sardegna è falso”), alla Cultura ed Istruzione,
- Emanuele Scalas, ingegnere, all’Ambiente.