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Sandra Petrignani ribatte @Romafaschifo

2014/08/18 - Attualità, Cinema, Letteratura, Luoghi di: MG Colombo
Sandra Petrignani ribatte @Romafaschifo

I pezzi di Sandra Petrignani, vera avventura conoscitiva, sono come una porta girevole: si entra e si esce in saggi, romanzi, cinema, teatro,
vita vissuta, pubblici eventi, musica….
Si respira il presente, si rivisita il passato. Sempre arricchiti sempre emozionati.
( En passant certe hashtag sono invece da camicia di forza di ansiolitici e sedativi)

sandra
Così da Roma e gli scrittori su LEFT (14/8/14)

“@Romafaschifo cinguetta una pagina di Twitter che ha diecimila e quattrocento followers e ogni giorno riversa online prove fotografiche e denunce di orrori metropolitani fatti di voragini stradali, immondizie a cielo aperto, parcheggi occupati abusivamente, marciapiedi invasi da bancarelle, macchine posteggiate in seconda e tripla fila, piste ciclabili inesistenti, bus in cui spadroneggiano gli scippatori….
E in effetti è proprio così: Roma sta per scoppiare, è invivibile, pensi. E pensi: non ce la faccio più, la odio, mi trasferisco altrove. Ma poi non lo fai. Perché sai che è teatro, niente altro. Al prossimo giro le scene verranno smontate e ti ritroverai dentro un’altra storia, un’altra realtà, un’altra città.

la porta
La Porta (Roma è una bugia (Contromano Laterza) la gira in lungo e in largo questa città, dice che è «scuorante» (che bella parola ritrovata) citando Landolfi e poi Moravia. ….. Roma è «eternamente terminale»,
«un precipitare a oltranza, un crollo permanente». E pure la ama
,
con rabbia e nostalgia, ma nostalgia – attenzione – non di passate piacevolezze estinte, bensì di se stesso e di persone scomparse che non è più possibile staccare dai quartieri, dalle pietre della città.
Perché Roma ti si appiccica adosso, è come una malattia inguaribile, una gravissima malattia che però non ti uccide.
Ti lascia sopravvivere a te stesso.
Non so se sto aggiungendo del mio alle intenzioni dell’autore, ma quando un libro funziona succede. Succede di sovrapporre la propria biografia, i propri sentimenti a quelli descritti……..
Roma nel libro di La Porta diventa anche storia della nostra generazione, ma sempre dentro quello splendore «tellurico e spaventoso»
che appartiene ai romani e a quella loro sfottente sfacciataggine che io, da non romana, ho sempre temuto e in fondo disprezzato un poco,ma con cui adesso
Roma è una bugia mi riconcilia.
La stessa riconciliazione che mi ha regalato Gianfranco Rosi con il suo tenero docu-film, Sacro GRA, ricognizione inaspettata di personaggi e paesaggi intorno alla più grande autostrada urbana d’Italia, il Grande Raccordo Anulare che,
stando alle parole del paesaggista Nicolò Bassetti
(cui si deve l’idea del film) è «un vulcano attivo».
Vulcano da lui raccontato con Sapo Matteucci in un altro libro da non perdere,
Sacro romano Gra (Quodlibet) dove chi ha visto il film vincitore al Festival di Venezia 2013, ritroverà l’umanità sgangherata e creativa, anticonformista e a suo modo estrema che testimonia un’altra Roma e un’altra maniera di abitare il mondo, secondo quella filosofia tipicamente romana che La Porta racchiude fra due straordinari intercalare cittadini: «’Sti cazzi» (una forma sfottente di: e chi se ne frega) e «Anvedi!» (stupore sincero e vagamente infantile).”

http://www.sandrapetrignani.it/?p=3482

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