Menu

Bagella & Monna, l’importanza di essere duo ( virtuoso e virtuosistico)

2018/04/11 - Arte, Danza, Evento, Musica, Teatro di: MG Colombo
Bagella & Monna, l’importanza di essere duo ( virtuoso e virtuosistico)

                                            “…e piove in petto una dolcezza inquieta “

                                                                                Eugenio Montale

Spira una bella energia vitale e vitalistica nello spazio di Arte Contemporanea ME.SIA S.PACE , dove, in un affollato incontro, carico di aspettative, il duo artistico Bagella & Monna con all’attivo anni di regie, adattamenti, composizioni, ha ripercorso le tappe dell’ intenso sodalizio creativo, in consilience tra musica teatro danza arti visive.
Musicisti, compositori, autori, interpreti hanno offerto un panorama della loro produzione artistica, in consonanza di intenti e talentuoso sodalizio di vita e di arte.

Piovono rane in New Jersey, ma anche alla Me.siaS.PACE grazie alla suggestione quasi tattile della prima composizione proposta, resa da Bagella con l’ossessiva ripetizione del suono, mescolando suoni concreti e musica elettronica.
Con lo stesso stupore incantato di Huckleberry Finn sul Mississipi, Bagellain una magica notte del 2008, in macchina, nel New Jersey, assiste all’inquietante fenomeno cheanche senza scomodare Chevalier-Gheerbrant e il suo Dizionario dei simboli, spinge ad attonita ricezione sensoriale, in dualistica alternanza di stupore e timore, fascinazione e repulsione, innescata da spunti favolistici da primo ( o ultimo ?) giorno del mondo.

Emulo in spirito di mai interrotta sperimentazione, alla ricerca come già gli immensi Cowell, Satie, Cage, di suggestioni antidogmatiche, Bagella ha brevettato il P. O. P. System – (Piano Overtones Production System), un sistema meccanico, per la produzione degli armonici del pianoforte, che aprono al pathos di inedite esecuzioni, di grande eco nel mondo interiore dello spettatore.


Da ascoltare e riascoltare Una dolcezza inquieta

Performer, registi e autori, nel loro suggestivo reenactmentBagella & Monna, in bella complicità creativa, hanno presentato lavori di esordio e di attualità, a testimoniare una grande coerenza poetica, sempre esercitata sul terreno della ricerca e della contaminazione tra Arti.

Già dirompente nei suoi primi lavori, chiamati Melogrammi, Lisa Monna ha riproposto il primo di questi, Habitat, saggio di fine anno, di quando studiava Composizione a S. Cecilia con Boris Porena, basato sulla decostruzione e ricostruzione vocale dei brand di indiscussa potenza modaiola “Gucci, Fendi, Lacoste”, contestati e lacerati da un reiterato inequivocabile grido: “Offendi“.

lisa

E, più recente, Medea, un allestimento sonoro di parole tratte dal romanzo omonimo della tedesca  Christa Wolf con suoni elettronici e frammenti di Debussy e Stockausen.

E poi ancora, su libretto di Monna e composizione elettroacustica di Bagella, si è materializzata, sulle pareti della Me.Sia, la narrazione dei miti fondanti della nostra civiltà, Arione, in versione multimediale, con il canto, la serialità gestuale, la valenza del silenzio che germina immagini.
Senza dimenticare L’ultima domanda, tratto da un racconto di I. Asimov, che coglie, non senza ironia, le urgenze del mondo contemporaneo e l’emergenza in cui versiamo.

mauro

Controtenore, sopranista, padrone ed esecutore di tecnica vocale barocca e canto difonico, Mauro Bagella, a grande richiesta, ha concluso la ricca serata con un brano che ha incantato e rapito i presenti.

 

 

  •  
  •  
  •  
  •  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *