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Addio Fantasmi- Nadia Terranova

2019/05/20 - Biblioteche, Letteratura, Premio Strega 2019 di: MG Colombo
Addio Fantasmi- Nadia Terranova

Sembra che raccontare la parte più inconfessabile di sé e della propria famiglia sia un forte motore di ispirazione.
Avevamo appena finito di emozionarci per la mamma di Roberto Alaimo, angosciarci per la scomparsa del fratello della Ciabatti, che siamo precipitati nel dramma di Sebastiano Laquidara.
Nadia Terranova riesce a materializzare lo scontento per la dolorosa vicenda, al centro del racconto di Addio Fantasmi, in uno scritto fortemente coinvolgente, emozionalmente denso, ben calibrato tra lucida irriverente speculazione e malinconico crescendo narrativo, attorno a concetti complessi come la genitorialità, l’amore, l’amicizia, l’appartenenza .

Filo conduttore dello storytelling  familiare, la scomparsa del padre della protagonista, Ida, che vittima di un irrisolto complesso edipico, si assume in modo devastante la colpa dell’accaduto, il peso dell’inadeguatezza, scatenato da maldestre dinamiche della famiglia, già “guscio di malcontento” nel precedente libro Gli anni al contrario.

Senza sconti lo sguardo sul mondo femminile e in primis su se stessa. Vittima di stereotipi familiari, che la scaraventano in una bolla di eterna immobilità, carnefice consapevole nei dialoghi feroci con la madre, quasi a voler sperimentare la gioia del martirio dell’incomunicabilità.
Tanti i temi ricorrenti nel malinconico flusso evocativo: la casa, gli oggetti, le rondini, i libri, personaggi attivi della narrazione nel dialogo ininterrotto con la protagonista.

Sullo sfondo Messina, città stratificata e miticamente ferma nelle sue bellezze, violate dal terremoto del 1908 e dal devastante modernismo.
Messina, privilegiato set delle narrazioni della Terranova e degli echi letterari di Bufalino, Sciascia, Pirandello, quello del Fiore in bocca, che, come la protagonista, alla fine del suo viaggio, scopre che per uscire dall’ossessività del proprio malcontento, l’importante è aprirsi “alle vite degli altri”.
Tema di grande attualità in un momento di inaudito egoismo, in devastante controtendenza con la cultura dell’accoglienza di indimenticata invincibile tradizione omerica.



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